Stamattina ad una trasmissione di raiuno c’erano ospiti la moglie e la sorella di uno degli operai morti carbonizzati nell’azienda a Campello sul Clitunno. Ovviamente hanno espresso tutta la loro rabbia, comprensibile, per la vergognosa richiesta di risarcimento, da parte dell’azienda alle famiglie dei defunti. E poi c’era la moglie di uno degli operai della Thyssen, che è stata incalzata dalle domande del giornalista che la intervistava. Le è stato chiesto se accettando il risarcimento e rifiutando di costituirsi parte civile non è come se uccidessero due volte i loro cari. Lei ha risposto che è subentrata anche una stanchezza, non ce la fanno più con questa storia. Ha anche aggiunto che per lei il marito è già stato ucciso due volte, per l’entità del risarcimento, perchè lei dovrà dividere la somma che le è stata attribuita con la famiglia di lui, i genitori e fratelli a quanto pare, poichè anche essi hanno chiesto un risarcimento. Ora io non so se la situazione stia esattamente così, non so se magari quei soldi i genitori di lui comunque li destineranno alla moglie e ai figli, però mi auguro di sì. Ci sono dei bambini da crescere, da accudire, da mandare a scuola. E siccome i soldi non riporteranno in vita il figlio perso, almeno servano per assicurare un futuro a quei bambini! Altrimenti davvero sarà come uccidere due volte quell’ uomo.
↧